Shane Waltener è nato nel 1966 ed ha studiato in Belgio. Attualmente vive e lavora a Londra, dove insegna all’University of the Arts.
Si è formato come scultore e il suo lavoro trae ispirazione dalle tradizioni e dai processi artigianali. Infatti, i suoi oggetti e installazioni fanno riferimento a processi di artigianato ed impiegano l’uso dell’ago e della tessitura.
La tessitura è la sua passione più recente e per lui significa ritmo e produzione.
Da dove prendono forma queste composizioni?
Waltener possiede un quaderno su cui esegue schemi, prende appunti e soprattutto realizza schizzi.

Partendo da materiali di uso quotidiano come carta, matite, clip di carta, Shane arriva a produrre opere di grandi dimensioni.
Il suo obiettivo è quello di dare valore a ciò che viene scartato. Secondo lui, un’opera non diventa importante solo se si usano materiali pregiati, ma acquisisce valore se viene valorizzata e se l’artista decide di comunicare qualcosa di profondo con essa.

I progetti recenti dell’artista sono diventati sempre più interattivi, permettendo una partecipazione sempre maggiore da parte del pubblico. Con questi, Shane Waltener invita lo spettatore a contribuire alla realizzazione dell’opera.
L’artista mira a spostare l’attenzione dal significato simbolico degli oggetti e dei materiali, all’attività a cui si riferiscono.
Negli ultimi anni l’artista ha lavorato con diverse organizzazioni e individui.
Nel 2010, Shane Waltener, con l’assistenza di Nick Duxbury, ha creato un’installazione site-specific dal nome “Stairwell Weave-In”.

Tale progetto era situato sulla scala principale dell’edificio del Dovecot Studios di Edimburgo. Il risultato era una sorta di spirale multicolore che inglobava tutta la scalinata, offrendo un tocco di vivacità ed armonia a tutto l’edificio.

Le prestazioni finali dell’installazione hanno dato l’opportunità a Waltener di riflettere sui processi di tessitura e cucitura, sul rapporto tra oggetto e tecnica d’azione.
Il luogo è accessibile a tutti coloro che intendono visitare l’edificio.

Fonti: